L'ultima luna d'agostosolitaria sul maresi sente spaesata.Cerca gli innamorati.Voleva salutarlicol suo canto di lucesperava di sentirlima sono partiti.Le risponde il mareche l'accoglie e consola:con lui non è sola.
Dall'alto nitida si disegna la sciaper lo sguardo attratto dal lago:ricama una curva in discesail battello diretto all'attraccoe nel controluce dà formacome artificio ad un quadrostraordinario per l'occhio.
Questo non è un mondo perfettoce l'hanno detto da giovaniquando contestavamoper dei domani migliorima certo abbiamo sbagliatodato che vinto hanno altricantori del loro successopadroni di media e avvocatie ai giovani d'oggi ch'è peggiotrasmetton valori i denariche fanno strame di tuttoahimè questo è tempo di lutto.
Non t'aspettavo staseracredendo nel meteoma forte la gelosiaha vinto gli scuri del cielo:ti sei affacciata, Lunaluminosa piena di sentimentoe m'hai abbagliata la vista.
Voglio provare a dirti del silenzioquesto sconosciuto nell'era del rumorecompagno che ti ferma a guardar dentroa vedere anche ciò che dà tremorequello che le chiassate cercano d'obliare:il domani di cui giammai sei certomentre col tempo il patimento vince.Vorresti eternamente da fanciullosonoramente ridere e giocareeppur conviene il silenzioso amicoa farti uomo completo a meditare.
Nel simulacro bronzeo m'è parso di vederticon gesto grazioso indicare il lagolà dove il fiume ha sbocco a Luganoe vele e ragazzotti ho invidiati felicicorrere a tuffi freschi e viaggidove nascesti al liquido elementonella calura immota svizzera d'agosto.
Diversa parola fai voceespressa forma di carneingrata al suono o piacevolericrei ad attento sentirechi al momento t'esprimesì che da lupo ferocetremore suscita al cuoreun canto stonato d'amore.
Cambia a pensarci l'approccio alle biografieodiose agli studenti per l'interrogazionecoacervo da smarrirsi di opere e di datefatica agli studiosi per spiegare l'autoreche qualche fatto aiuta a interpretaredagli ideologi politici e religiosi adoperateper modelli di santi e maestri da emularestraordinarie storie a ben vederein cui rivivono le epoche e le modecon transfert d'emozioni d'altre viteaggiunti da partecipi letturea un vivere ordinario pur felice.
M'accade di parlare a me stessochiamando a consultoi tanti che ho dentro:fanciullo curiosoamante del versoamico del bellonemico del falsodi certo lo sopiù lungo è l'elencoperò al bisognofintanto che vivonon sono mai solochè chiamoe li sento.
Campanellini nel boscoli udite?volano lievi le fategli gnomi e gli elfi in radunogufi e ghiri han svegliatoc'è musica, è ballo stanotte!ed il vento s'è alzatola luna spia dalla nubespinta più in là dalle stelleche mai sta succedendo?gli uomini dormono al chiusonon c'è timore di dannomagìa vince ogni affanno.
Frugale di poco ti contentiami l'ombra tranquillail fresco t'accompagnae abbracci pure i sassiportando nei vestitila tinta di speranzasei il muschio della selvache foderi i miei sogni.
Serve, mi chiedo, gridare nel deserto?quando già tanti l'hanno laceratoe nell'oasi non s'è spezzato il cristallodella sorgente fluente nel bacinoServe, mi chiedo, gridare nel deserto?In verità è unico il destinoecco il girino che diventa ranail bruco pronto al volo di farfallai fiori trasformati nelle fruttaIn verità è unico il destino.Occorre l'ideale, la speranzaproprio nell'infuriar delle tempesteallora che le notti son più nerenei giorni cupi che sentono la morteOccorre l'ideale, la speranza.Il cuore sempre vivo tiene Amores'accenda presto o tardi la sua fiammanon verrà acqua che le braci spengaall'anima gentile che ne ardaIl cuore sempre vivo tiene Amore.
Sull'edera rilucono due gocceattirano un attimo il mosconequello che dà repulsioneeppure a ben guardareperfetta è l'ideazionedorata del suo addomecon cristalline elittreper sua locomozione.
Un battello rammenta il paradisodi cui riporta il nomee tanta gente accorreper viver l'emozionedi navigare il lago.Quindi d'ora in avantinon è soltanto il Cieloch'è destinato ai buonipossibilmente tardi.Il paradiso è anchein questo luogo amenosopra la bella navelieti della visioneserena del Ceresio.
Procedono l'uomo e la donna nel boscogli occhi guardano intorno nel fresconei cuori si squassa un tumultofinchè le mani si incontranodi nuovo tepore è momentoche fa ricercare lo sguardoa leggere mutuo consensodisfiora le labbra un assaggioesplode d'incanto nel baciopiù tardi parole verrannoa dire "Amore, ti amo!"
Immediata viene la gioiacomunicata dalla voglia di motonel passeggio atteso dell'orafermato l'attimo a ricordopoi la corsa sfrenatain cerca di odori nel boscoe dietro il padrone che chiama.
Sono state poste le parole sul sentierocome da Pollicino per ritornarehanno formato un filo tenaceper salvarsi dal Labirintoraccontano di sè interrogateriportano al loro creatore:grande la responsabilità dell'interpreteperchè si accendano quellesole che scacciano l'ombreluci al cammino del Bene.
Agosto anche la nuvola in vacanzafantozziana senza saperloin cerca di ragioniereintanto vorrebbe un ventagliolamentandosi solasotto il sole padronele tocca tenere la pioggiafino a domani almenoper tanti in rientro da feriepromette che mare o montagnatroverà il mitico cassieretornando al lavoro del bagno.
Ho sognato da invisibilela visita agli amicie pure ai nemiciho visto invisibileamici ostilie amabili nemicitornato visibileho deciso di non ripetere il sognosaluto amici e nemicinon mi faccio illusioni.
Giù nel crepaccioun piede in falloincidente estivodue righi per dirlo:giovane o vecchiopartitosenza pensierodi pianto.
Dille anche a me le tue storieprendimi come un gattinoda intrattenere vicinoguardami come la gattadistesa accanto alla sogliacon gli occhi buoni e m'incantagolosa delle carezzeche coccolona ricambia.
Rinchiuso mi guardiocchio rotondo in seriche piumestrappato alla foresta volatilemi parlano i cerchi tuoi rossidi spazi fragranti e farfallemalinconici sogni del cuore.
Note di piniacute sullo spartito del cieloaromi di resinalucetronco seccatostonatodentro il celeste concerto.
Lasciarsi assorbire dal verdeassimilare la luce con le fogliecantare col loro stormire:evocatrice l'immaginefrondosi riflessi raccogliepitture felici sull'acqueche vogliono rimevergate serenea fare dono di quiete.
Quasi una scala santa l'ascensioneper l'arte che accende la passionemi volgo indietro il tratto a misurarepoco cammino ancora resta a faree vedo a fronte l'ovo alla paretedall'alto al centro pende in sospensionedi sotto vuota appesa è la cornicePiero di sopra nella sala attendequesto mandato credo era il segnaleche la Madonna non potea aspettare.
Sul globo della grandiosa statuaal sogno d'Impero la Gloria danzain mano la tiene Napoleoneche a Brera t'accoglie regaleinvitandoti all'Arte immortale.
Se non ci fossi tu ad apprezzarenon schiuderei questo fiorese non venissi tu a posaremi potrei magari diprezzarese non sentissi il tuo amaresfioriti versi butterei a mare.
Datti riposo figlio di Venereanche per te il Ferragosto vieneperchè deposte con l'arco le freccelasci le Ninfe con le lor graziea innamorare ai bagni il Soleche nella selva coi raggi scendedardi lucenti fatti d'Amore!
Sul tetto della casa a lago te ne staicorvo portafortuna che spaventi i mali.Coll'aria da becchino patentatoproteggi sotto l'ali tutto l'annoa dimostrare che come per la messepupazzi gli uccelli fan scapparel'apparenza di una forma bruttabene adoprata più del bello vale.
Falce di luna nel turchinoattardata dall'abbraccioconfusa col candido cirrodel sole accogli il distaccochiedendo al monte rifugiolontanandoti dal raggiolucido fatto di lagoe nel congedobella m'appari davvero.
Alla cimasa verde prativo da un latole viole di umide nubi dall'altroe come perla nel fuocoraccolta bellezza di Brinzioalle tre quasi del pomeriggiod'un afoso agostoche cerca fresco nel lago.
Fresca sgorga dal fonte l'acqua chiaraed in molteplici cerchi s'allarganel trasparente riflesso di fogliapremio alla passeggiata boschivache rischiando invidiosa la pioggiail verde tetto degli alberi ammira.
Figure d'ombra e luce ondeggianti sulla superficieun io di passaggio a leggere che cosa vogliano direinquinamento d'acqueavviso di prossime pioggetristezza di ferie finite sono e restano arcane ma piace cercare la chiave.
San Lorenzo la notte delle stellegli innamorati tristemente piangeperchè lasciati dall'eterno amoreche ai giovani sì piace dichiarare.Sanno illusorie gli astri le promessee crudamente vere le cadute.A ricordarle anch'oggi son venute.
Alberi chiamano fitti nel boscoall'ombre chiare scuotendo le frondegradito al cuore suonano l'invitoe dietro tutta la persona accorreprudente per lo sdrucciolo sentierovicino al mormorare d'un torrentefino alla sosta proprio ov'è più foltoper gustare la pace che ritiene.
In postazionecome m'accade spessodavanti alla vetrina in centrointerrogo dei libri il frontespizioper loro anche di saldi è tempochè teme l'editore l'invendutotanto da dare in donoil buono dei ravioli con lo scontoe se dispiace il testoforse consola il brodo.
Non chiamatemi vacanzieroe neppure persona da vacanze intelligenti.Non datemi i buoni consiglidi fare del centro commerciale l'oasi ottimale.Preferisco traversare il desertocon la mia poesia-palma.Mi siedo accanto al pozzoe l'acqua sua mi basta.
Nel pomeriggio assorto mi lascio stregaresono le cicale dai pini alla riva del mare.Il salso resinoso la musica accompagnastruggente come sogno di sirena.Sorride l'orizzonte luminosoal cuore ch'è vibrante per il suono.
Or che amichevoleil braccio m'hai offerto
con te conversando passeggioe scorre l'azzurro del lagocon l'eco del cielomentre m'appoggioal tuo cuore.
La prima parola "big bang della creazione"lingua umana non ha intesoe probabilmente così decisequel Dio creatore per alcuni Casovisto fin troppo critico l'essereche vuole nome maiuscolo d'Uomoumile solo per "mamma" nell'arco vitalerichiamo caro nel cominciare a parlareconforto ultimo dolce da invocare.
Azzurri cielo e lagoal cuore che paradiso cercavia scacciano l'affannoe la serena ondail giorno anche più durogioia donando acquieta.
Sul lago a cogliere stellequelle che nel meriggioil sole declinando dipingequelle che vanno drittoa disserrare il cuorequelle del bel raccoltoche il poetare vuole.
Voi delle Grazie alunneche il vostro cuor gentileai versi abbeverateabbiate caro il fonte:per voi sprigiona rimedonandovi riflessodell'anime lo specchio.
Scrivo tra l'uno e l'altro tuonola luce accesa in salamentre la radio ascoltoove classica suona la sinfoniaaccompagnando l'estronella stesura attentadi brevi note in foglioe la memoria infiammala tela con il ragnocontento della moscaove si raffigura in quadronormale di naturache per la vita ciboviene da chi l'ha persae riflettendo a ciògrigio mi viene all'animaed incupito versointanto che lampeggiasì che smarrisco il filo.
Tutta in ghingherinella speranzosa vestinaa sera esce la cavallettae la bocca di leone tutt'occhisembra ammonirlaperchè la piccinaalle trappole badi invitantidi dongiovanni maturi.
Adesso è il momento propizioalzati presto e vai al bosco!Filtra tra i rami la lucesoffusa viene dal solee sono perle le goccesospese alle ragnateleche un padrone nascostoha teso traverso il sentiero.L'aria profuma di muschioma dalla ceppaia del castagnoemana sentore di fungodiscreto come il ciclaminoamico del pungitoposfiorato da qualche minuto.E quando arrivi al guadodi pietre bagnate dal fossoascoltane il canto sommessoche chiama libellule in voloed a scherzare nuotandogirini vestiti di nero.